Isee, come cambierà il calcolo (e quanto peserà la casa)

La casa di proprietà è una delle condizioni per il calcolo dell’Isee, che spesso può rivelarsi un problema per stabilire il diritto ad agevolazioni quali l’assegno unico familiare. Il nuovo Governo ha deciso di mettere mano all’entità di tale assegno, rivedendo il peso della casa di proprietà nel calcolo dell’Isee. Ecco cosa potrebbe cambiare.

La casa di proprietà nel calcolo dell’Isee

Il calcolo dell’Isee è già stato riformato nel 2015, ma la casa di proprietà ha sempre avuto un peso tale da limitare fortemente il numero dei beneficiari di eventuali agevolazioni statali. Il patrimonio familiare risulta infatti “gonfiato” dalla presenza di una casa di proprietà, anche se si tratta di abitazioni non utilizzate o ereditate. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, si parla di un aumento “arbitrario” di almeno il 20 per cento (sopra i 52 mila euro) che sfalcia la platea di chi potrebbe beneficiare degli assegni a sostegno del menage familiare e abbassa gli importi di chi lo riceve.

Assegno unico, chi ne beneficia e chi è escluso

Secondo l’Osservatorio Inps, ad esempio, dal 1 marzo sono stati 5,2 milioni i nuclei familiari che hanno beneficiato dell’assegno familiare, ma sarebbero due milioni in più i potenziali beneficiari, se i requisiti sulla casa fossero meno stringenti. Il che significherebbe passare da 8,3 milioni di figli a 11,2 milioni che beneficerebbero dell’assegno.

Calcolo Isee e casa di proprietà, cosa potrebbe cambiare

Oltre a rivedere i parametri relativi alla casa di proprietà nel calcolo dell’Isee, un’ipotesi di ricalcolo potrebbe essere quella di alzare la franchigia. Secondo l’ipotesi del Corriere, una casa di proprietà con rendita catastale di 1000 euro in un patrimonio di 20 mila euro – non certo milionario – riduce l’entità dell’importo dell’assegno unico la cui franchigia parte dai 16.200 euro di reddito familiare. Non considerando il patrimonio, la riduzione partirebbe dai 33.600 euro. E’ anche vero che un simile ampliamento della platea di beneficiari potrebbe costare oltre il doppio delle risorse attualmente impiegate (7,2 miliardi a partire dal 1 marzo), creando un problema di coperture finanziarie.

I bonus per i quali serve l’Isee

Un Isee ricalcolato servirebbe ad avere più facile accesso ad una pluralità di bonus, quali, oltre all’assegno unico, il bonus bebè, il reddito di cittadinanza, il bonus asili nido, le agevolazioni prima casa per gli under 36, il bonus affitti, le agevolazioni su energia e canone Rai, le esenzioni su diversi servizi come mense scolastiche e tasse universitarie.

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