Caro energia e condomini, Francesco Burrelli (Anaci): “A rischio la pace sociale, serve un decreto ad hoc”

Caro energia e condomini, Francesco Burrelli (Anaci): “A rischio la pace sociale, serve un decreto ad hoc”

In questo periodo emergenziale bisogna avviare un tavolo con i manutentori, i fornitori di energia e gli amministratori per studiare ogni singola situazione

Il caro energia non risparmia i condomini. Per capire quali sono i possibili rischi e quali interventi sono necessariidealista/news ha rivolto qualche domanda a Francesco Burrelli, presidente nazionale Anaci (Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari).

“La situazione è gravissima”, ha spiegato Burrelli. Il presidente nazionale Anaci chiede quindi che venga avviato un tavolo con i manutentori, i fornitori di energia, gli amministratori, e che venga fatto un decreto ad hoc.

Secondo Burrelli, il caro energia ha fatto quasi raddoppiare i costi condominiali. In questa situazione, sono molte le persone che hanno sempre pagato e che ora – trovandosi costi raddoppiati o triplicati – sono in difficoltà. Burrelli ha dunque parlato di allarme sociale e ha sottolineato la necessità di prendere al più presto adeguati e modulati provvedimenti, analizzando ogni singola situazione, senza generalizzare. Ecco quanto spiegato a idealista/news.

Il caro energia investe anche i costi condominiali. Che tipo di aumenti si rischiano?

“I costi dell’energia per la gestione 2021-2022 che stiamo chiudendo in molti casi sono quasi raddoppiati. Per fare un esempio, se prendiamo un condominio con 25-27 condomini che nella gestione precedente – quella del 2020-2021 – spendevano intorno ai 22/23mila euro, quest’anno hanno speso 39mila euro. Quindi, prima di iniziare la gestione 2022-2023, si trovano un conguaglio da pagare di circa 20/22mila euro. E se non si paga, si diventa subito morosi. Ma quel pagamento non è morosità, rappresenta un costo in più.

Il costo delle bollette, sia dell’energia che del gas, è aumentato molto e le persone adesso non riescono a pagare in una volta le cifre richieste, anche perché c’è il preventivo della gestione 2022-2023. Bisogna ricordare che nei condomini ci può essere il moroso, ma ci può essere anche chi non può pagare, chi non ce la fa e chi non ha le risorse”.

Quali sono, secondo lei, gli interventi necessari?

“A mio avviso serve un decreto specifico da parte del governo, che in questo periodo emergenziale deve avviare un tavolo con i manutentori, i fornitori di energia, gli amministratori.

Gli amministratori di condominio sono pronti a sedersi al tavolo con tutti e fare un piano di azione per andare a ‘bastonare’ quelli che hanno sempre fatto i furbi, ma allo stesso tempo sono fortemente pronti ad aiutare tutti coloro che hanno bisogno”.

In che modo?

“Serve l’aiuto delle aziende, soprattutto perché hanno degli extra guadagni. Beninteso, è giusto che le aziende abbiano il loro guadagno, ma bisogna aiutare coloro che vogliono e possono pagare a poco a poco e anche coloro che sono in difficoltà e non possono pagare, in tal caso è necessario capire cosa fare.

Bisogna sedersi a un tavolo con il manutentore, con il gestore, con i fornitori del gas, con un delegato del governo o con chi abbia titolo rispetto a un decreto o meno, per analizzare la situazione condominio per condominio, vedere come modulare le diverse rate e come intervenire”.

Per affrontare questo problema quello che si richiede dunque è proprio un decreto specifico?

“Sì, serve un decreto ad hoc ed è necessario studiare situazione per situazione. Non si può agire in modo generalizzato e bisogna fare attenzione perché dentro a tutto questo si rischia di includere indigenti, deboli, fragili, persone che stanno male, che hanno perso l’alloggio, magari anche l’azienda. Attenzione, dunque, a non farne una situazione generalizzata, perché questo è un allarme sociale.

Quando 6/7 persone su 10 iniziano ad avere questo tipo di problema in condominio, il problema è sociale, la pace è sociale. Non si tratta di morosi. Qui, se non si interviene, si mette a rischio la pace sociale dell’intera nazione. E non bastano gli amministratori di condominio. Noi siamo pronti a sederci al tavolo, ma il governo deve prendere delle decisioni e metterci in condizione di andare a discutere con i fornitori e dire alle persone cosa devono pagare.

La situazione è gravissima. È necessario rendersi conto di questo. Se i cittadini non vengono messi dignitosamente in grado di gestire i costi, sono alla fame. E le persone alla fame delinquono. Non andiamo a ‘bastonare’ le persone che hanno sempre pagato e che trovandosi costi raddoppiati o triplicati sono in difficoltà; non ‘bastoniamo’ gli indigenti, i fragili e quelli che non ce la fanno. In questi casi bisogna intervenire con una garanzia, con un fondo sociale.

Dobbiamo garantire i servizi fondamentali come l’acqua, la luce e il gas. Bisogna sedersi al tavolo e noi siamo pronti. Questa non è politica, questa è una questione sociale”.

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