
Nei primi quattro mesi del 2023 in Italia quasi 69.000 immobili sono stati venduti tramite asta giudiziaria, oltre il 13% in più dello stesso periodo del 2022, per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza pari a 11,5 miliardi di euro. E’ quanto emerge dall’osservatorio di Cherry Brick
Dove sono le aste immobiliari in Italia
I lotti messi all’asta tra gennaio e aprile di quest’anno fanno infatti riferimento, per quasi il 58%, a immobili di tipo residenziale e per circa il 19% commerciale, mentre il 3% appartiene alla tipologia industriale e il restante 20% ad altra categoria. La Lombardia è la regione italiana in cui è concentrato il 14% degli immobili, 9640, seguita da Sicilia (7923) e Lazio (7136).
A livello macro-territoriale, invece, il 26% è localizzato in Centro Italia, il 22% nel Nord Ovest e nel Sud, il 17% nelle Isole e il 13% nel Nord Est. Tra le città, Roma è la prima per numero di beni andati all’asta, 1547, valore pari al triplo della seconda, Palermo (550), e a quasi quattro volte quello di Milano (434), che si posiziona al quinto posto. I tribunali che hanno gestito il maggior numero di aste sono Milano e Roma, rispettivamente con 2115 e 2097 vendite pubbliche, seguiti da Catania, Bergamo, Cagliari, Ancona, Perugia, Velletri, Brescia e Macerata: complessivamente questi tribunali hanno seguito più del 20% delle aste svoltesi in Italia.
Quanto valgono le aste giudiziarie in Italia
La base d’asta media delle vendite svoltesi nel primo quadrimestre del 2022 ammonta a 166.000 euro. Per gli immobili residenziali, in particolare, tale valore è pari a 141.000 euro, a 173.000 per gli immobili commerciali, 636.000 per gli immobili industriali e 638.000 per gli impianti sportivi. Il Lazio è la regione in cui sono localizzati i lotti il cui valore minimo all’asta è stato mediamente più alto, pari a 277.000 euro, seguita da Sardegna (228.000) e Trentino – Alto Adige (213.000). Oltre a queste tre regioni, registrano una base d’asta superiore alla media nazionale i lotti ubicati in Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Basilicata, Campania e Umbria; dall’altro lato della classifica, agli ultimi tre posti, figurano invece Molise (120.000 euro), Calabria (106.000 euro) e Piemonte (97.000 euro).
Tra le prime dieci città per numero di lotti all’asta, il valore di partenza mediamente più alto è a Roma, pari a 740.000 euro, seguita da Sassari (590.000 euro) e da Milano (320.000 euro). Tra i comuni con più di 50.000 abitanti, gli immobili sono stati messi all’asta a un prezzo di base mediamente pari a 201.00 euro: a Matera, in particolare, si registra il valore medio più alto, pari a 875.000 euro, superiore a quello di Roma e Castellammare di Stabia (698.000 euro).
Andando nel dettaglio, nei comuni con più di 500.000 abitanti la base di prezzo media dei lotti venduti all’asta è pari a 260.000 euro, in quelli con popolazione tra 250.000 e 500.000 ammonta invece a 180.000 euro, mentre nelle città che hanno tra i 100.000 e i 250.000 abitanti, è di 222.000 euro; tra i comuni, infine, con più di 50.000 e fino a 100.000 residenti, il valore si attesta a 192.000 euro.
A Roma il maggior numero di nuove aste
Tra l’1 gennaio e il 30 aprile 2022, sono stati pubblicati nel Portale Vendite Pubbliche nuovi avvisi d’asta per oltre 72.000 lotti, costituiti, per circa il 58%, da immobili residenziali, per quasi il 19% da immobili commerciali; appena il 3% è riferibile alla tipologia immobili industriali, mentre il restante 20% afferisce ad altra categoria. Il 14% degli immobili è localizzato in Lombardia, il 12% in Sicilia e circa il 10% nel Lazio, mentre a livello territoriale la maggior concentrazione è nel Centro Italia (25%), seguito da Nord Ovest e Sud (23%), Isole (17%) e Nordest (12%). Tra le città, invece, Roma è la prima in Italia per numero di immobili oggetto di nuovo avviso d’asta, 1580, il 250% in più rispetto alla seconda, Napoli (632), e più del 300% in più di Milano (456). Per quanto riguarda i tribunali, infine, i primi dieci per numero di aste pubblicate sono Milano, Roma, Catania, Bergamo, Cagliari, Ancona, Perugia, Brescia, Velletri e Napoli, che complessivamente registrano il 20% delle procedure censite in tutta Italia.