Allarme mutui, prezzi alle stelle e via garanzia di Stato: cosa cambia

La Banca Centrale Europea ha stabilito l’aumento di 75 punti base dei tassi di interesse per contrastare l’inflazione, mai così alta nell’Eurozona. Si tratta di una manovra che colpisce inevitabilmente le famiglie, con un impatto in particolare su chi ha scelto un tasso variabile per il mutuo o sta pagando prestiti personali. Nonostante infatti questi ultimi non siano direttamente legati a un tasso di riferimento, le banche dovranno pagare di più per prendere il denaro dalla Bce, con rincari che si abbatteranno sui cittadini. A questa situazione già difficile si aggiunge poi il nodo della garanzia di Stato. Sempre meno giovani riusciranno ad acquistare una casa.

Perché sempre meno giovani riescono ad accedere ai mutui agevolati

A essere penalizzato infatti sarà in particolare chi sta cercando oggi di comprare la prima casa. Oltre a pagare rate più alte, infatti, potrebbe non riuscire ad accedere alla garanzia di Stato della Consap, la Concessionaria dei servizi assicurativi pubblici che fa capo interamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Oggi gli istituti di credito italiani concedono sempre meno mutui utilizzando il Fondo di garanzia Consap. I tassi interbancari hanno subito un’impennata, diventando più alti di quelli fissati dal Governo nel calcolo dei tassi minimi tarati sul periodo che va da ottobre a dicembre dello scorso anno. Significa che i mutui agevolati per gli under 36 sono, di fatto, diventati fuori mercato per le banche.

A spiegarlo è stato Guido Bertolino, analista dell’Osservatorio del portale Mutui Supermarket, che ha lanciato l’allarme sul fatto che sempre meno giovani riusciranno ad acquistare la prima casa nel prossimo periodo, vista anche la rivalutazione dei tassi effettivi della Banca d’Italia in partenza il 1° ottobre.

Quasi la metà delle domande di mutui under 36 nell’ultimo mese

Consap ha confermato, attraverso il suo amministratore delegato Vincenzo Sanasi d’Arpe che ha parlato con Sky Tg24, che c’è stata una flessione della domanda di mutui agevolati. “Le banche hanno detto di non poter più proporre ai giovani mutui a tasso fisso con un Teg contenuto entro il Tegm”.

Alla Concessionaria sono arrivate 5 mila richieste in meno lo scorso mese da parte delle banche, su una media mensile che nel primo semestre dell’anno si attestava sulle 12 mila. Una flessione pari quasi alla metà. Oggi le uniche offerte per i giovani garantite da Consap sono quelle di tre banche. E la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente.

Fondo di garanzia per i mutui: cosa succede con il centrodestra

Rimane poi un ultimo nodo sul Fondo di garanzia per i mutui sulla prima casa per under 36, che è stato rinnovato, finora solo per tutto il 2022. E che con questa formula, come visto, potrebbe non essere prorogato anche per il 2023.

Sembra ormai chiaro, visti i risultati delle elezioni politiche del 25 settembre 2022 (qua le percentuali di tutti gli schieramenti), che il prossimo Governo sarà guidato dal centrodestra, con la leadership di Giorgia Meloni e di Fratelli d’Italia. Tutti i partiti della coalizione si sono espressi durante la campagna elettorale a favore di misure per l’accesso ai mutui agevolati.

È dunque ipotizzabile che tra le prime decisioni prese a Palazzo Chigi ci sia proprio un meccanismo per permettere ai giovani di acquistare casa. In attesa di un nuovo Fondo, comunque, è possibile sottoscrivere un mutuo con spese di istruttoria ridotte. Tuttavia in questo caso sono richieste le normali garanzie, dunque le verifiche sul reddito e la garanzia dei genitori.

Vi abbiamo spiegato qua come cambiano i mutui dopo la stretta della Bce. Vista l’impennata e l’inflazione crescente, è lecito domandarsi se oggi convenga di più il tasso variabile o il tasso fisso. Qua la risposta.

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