Bonus affitto giovani: quanto vale e come fare domanda

Siamo ormai giunti al termine di una delle estati più difficili nella storia recente del nostro Paese, un periodo che ha visto i cittadini e le imprese stretti tra molte situazioni di emergenza non prevedibili solo pochi mesi fa. In particolare, a mettere in ginocchio l’economia del nostro Paese hanno concorso il continuo rincaro dei prezzi di alimenti e bevande e una nuova violenta crisi energetica che ha fatto schizzare il costo delle bollette di luce e gas. Le famiglie stanno risentendo in maniera pesante di questa “tempesta perfetta” e molti nuclei in difficoltà stanno effettuando rinunce e razionamenti che mai avrebbero pensato di dover mettere in atto con l’arrivo dell’autunno.

La fine del periodo di ferie coincide anche con la ripresa delle attività lavorative (quantomeno per le industrie che non sono costrette a fermare la produzione, ricorrendo alla cassa integrazione) e di quelle universitarie. Sono molte le mansioni che vedono protagonista la fascia più giovane del nostro Paese: tra la riapertura di aziende e uffici dopo la pausa estiva e l’arrivo della sessione di esami prevista per settembre, milioni di dipendenti e studenti hanno già archiviato la spensieratezza delle settimane di agosto, costretti a fare i conti con un nuovo anno di impegni.

In arrivo un nuovo bonus per chi vive in affitto: cosa ha deciso il governo di Mario Draghi

Per lavorare o studiare che sia, sono moltissimi i ragazzi e le ragazze di tutta Italia che necessitano di spostarsi dal proprio luogo di origine e raggiungere altri centri abitati. In alcuni casi questo lo si può fare agevolmente scegliendo una vita da pendolare e usufruendo dei mezzi di trasporto quali autobus, tram o treni (per i quali il governo ha stanziato nuovi fondi, introducendo il Bonus trasporti). Ma in molte altre situazioni questo non è possibile ed è quindi necessario trovare una nuova abitazione in cui trasferirsi in affitto.

Per aiutare le tante persone giovani che ad oggi si vedono costrette a scegliere quest’ultima soluzione ma temono di spendere troppo denaro per un trasferimento, il governo presieduto da Mario Draghi ha pensato ad un’agevolazione che permetta loro di recuperare una parte importante di quanto si va ad investire nel pagamento del canone concordato con il proprietario. Si tratta del cosiddetto bonus affitto giovani, una misura che tenta di attutire l’impatto economico che un contratto di affitto può avere sulla stabilità finanziaria di un normale cittadino, sia esso stabilito in maniera indipendente o legato ad un contesto familiare.

Bonus affitto giovani, chi può richiedere il rimborso in relazione all’età anagrafica e al reddito

In Italia il bonus affitto giovani in parte già esiste, ma è stato modificato e ampliato grazie alla legge di Bilancio 2022 con l’intento di agevolare fiscalmente i giovani che – al momento della sottoscrizione del relativo contratto di locazione – presentano un’età compresa tra i 20 e i 31 anni non ancora compiuti (fino ad oggi erano 30 non ancora compiuti). Il rimborso però non riguarda tutti in maniera indiscriminata, ma interessa coloro che nell’anno in corso vivono con un reddito complessivo non superiore ad una soglia prestabilita, pari a 15.493,71 euro.

Inoltre sussiste tutta una serie articolata di altri requisiti che occorre tenere bene in considerazione per sapere con certezza se si rientra nella platea di potenziali fruitori del bonus. Molte di queste prerogative sono state cambiate in seguito al compromesso raggiunto dalle forze politiche nell’ultimo Consiglio dei ministri. Di seguito vengono elencate tutte le ulteriori caratteristiche che – aldilà della mera situazione legata all’età anagrafica e al reddito percepito – concorrono nella definizione dei beneficiari del rimborso.

Bonus affitto giovani, quanto vale l’agevolazione introdotta dal governo di Mario Draghi

Per prima cosa va specificato il fatto che il bonus affitto giovani non riguarda solamente i contratti stipulati per intere ville o appartamenti, ma comprende anche chi decide di usufruire solamente di una stanza presente dentro di essi. Come unico requisito fondamentale e non derogabile rimane valido l’obbligo di trasferire l’indirizzo di residenza laddove si decide di sistemarsi in affitto, abbandonando il precedente riferimento. Questo è il solo modo tramite cui gli uffici comunali che si occupano del Registro anagrafe e residenti possono venire a conoscenza del subentro e, di conseguenza, comunicare i dati dell’inquilino all’Agenzia delle Entrate.

Venendo al mero dato economico, l’agevolazione permette di ottenere una detrazione pari a 991,60 euro annui, mentre in precedenza il valore era di molto inferiore, pari a soli 300 euro. Una cifra che cambia radicalmente le carte in tavola e che andrebbe ad aiutare moltissimi ragazzi e ragazze che ancora non godono della piena autonomia economica. E sono molti al giorno d’oggi i giovani che, per i motivi più disparati, sono in seria difficoltà nella scelta della sistemazione ideale che garantisca anche una spesa congrua alle proprie possibilità.

Bonus affitto giovani, in quali casi può aumentare e quali tipologie di contratti compre

Ma la somma totale dell’agevolazione – e qui sta un’altra novità sostanziale decisa dall’esecutivo, voluta in particolare dal titolare dell’Economia Daniele Franco – può anche lievitare e diventare maggiore. Questo in quanto, da un certo valore contrattuale in poi, il rimborso viene calcolato in quantità equivalente al 20% del canone di locazione. Ciò non significa che non esista un limite alla cifra che può essere percepita con il bonus affitto giovani: infatti, l’accordo sottoscritto dai componenti del governo prevede che il quantitativo massimo che può raggiungere il rimborso sia pari a 2 mila euro nell’arco di dodici mesi.

Il bonus affitto giovani è stato fin qui descritto così come concepito oggi, ma si attendono modifiche in fase di conversione della legge di Bilancio, che verrà effettuata dal nuovo Parlamento che uscirà dalle elezioni del 25 settembre. Stando all’accordo raggiunto, l’agevolazione copre i contratti di locazione la cui durata non supera il limite massimo di 4 anni.

Un altro tema importante riguarda la regolarizzazione dell’accordo stipulato con il proprietario, che deve essere registrato presso uno sportello dell’Agenzia delle Entrate entro il termine massimo di 30 giorni dal momento della sottoscrizione. Questa è una procedura che dev’essere svolta da parte del locatore: inoltre, entro i successivi 60 giorni, è tenuto a informare l’inquilino dell’avvenuta registrazione.

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